Istruzione, Consenso e Benessere Sessuale in Italia

Istruzione, Consenso e Benessere Sessuale in Italia
Benedetta Lo Zito
Scritto da Benedetta Lo Zito, autrice ed attivista

 

La base per una corretta educazione sessuale è imparare a conoscere innanzitutto il proprio corpo; per una donna, questo risulta ancora più fondamentale. Vedremo perché.

In Italia, l’educazione sessuale non è obbligatoria, ma può essere attivata e insegnata soltanto sulla base di una discrezione arbitraria di genitori e docenti. Dove avviene, è ad opera di associazioni e gruppi di ogni tipo e forma, dall’ultracattolica all’lgbtqia+ friendly (purtroppo in un paese come il nostro queste ultime entrano raramente nelle scuole), o della buona volontà di alcuni insegnanti e/o personale scolastico.

Il risultato, inutile dirvelo, è disastroso.

In un inchiesta del 2012 la Società italiana di ginecologia e ostetricia (SIGO) ha rilevato che per oltre la metà dei ragazzi il primo rapporto avviene tra i 15 e i 17 anni; un terzo ha rapporti prima dei 15 anni. Circa due terzi delle malattie sessualmente trasmissibili si presentano nelle ragazze tra i 15 e i 24 anni, e solo il 39 % dei ragazzi utilizza regolarmente il preservativo.

Ovviamente, a ricevere una corretta educazione sessuale a scuola è meno del 20 % dei giovani intervistati.

Questo risulta ancora più preoccupante se pensiamo alla condizione della donna in Italia, alle statistiche che ci dicono che una ragazza su tre ha subito almeno una forma di violenza sessuale nella vita, e al fatto che per quasi il 40 % degli italiani se una donna lo vuole davvero può evitare di essere stuprata (dati Istat 2019). Perché l’idea è che la donna non abbia né desideri sessuali né tantomeno diritto a una sessualità libera; che solo l’uomo sia perennemente “a caccia”, mentre “la femmina” è esclusivamente preda; una preda che si concede, ovviamente né troppo né troppo poco. Quel tanto che basta a soddisfare il cosiddetto male gaze, il sacro sguardo di approvazione maschile che scende su di noi per validarci. Non esistono orientamenti sessuali diversi dall’eterosessualità, o diverse identità di genere, e appunto la reputazione degli individui di sesso femminile è collegata al numero di partner con cui hanno interagito e interagiranno.

La liberazione della donna e la lotta alle violenze sessuali e di genere passa quindi obbligatoriamente attraverso un nuovo equilibrio che ponga al centro del discorso la sessualità femminile, imparando a conoscere e riconoscere il proprio corpo e i propri desideri, e decidendo liberamente a quali persone e pratiche dare il consenso e a quali no.

Del pene sappiamo tutto, a livello scientifico come di pop culture. I ragazzi ne parlano continuamente fra loro, con le ragazze, online. Molto spesso te lo inviano per messaggio senza che tu lo chieda. Lo ritroviamo illustrato in vignette satiriche e capolavori sui muri dei bagni. Ma quante ragazze conoscono davvero i propri organi genitali? Dove sono le vulve nella vita di ogni giorno? Perché non disegniamo anche quelle sui banchi?

Gli unici organi sessuali femminili che si sono studiati e si studiano, a scuola, nelle università e nei centri di ricerca, sono quelli a sfondo riproduttivo. Sia mai avessimo una funzione oltre quella di partorire. Le ramificazioni del clitoride, il cosiddetto “Punto G” che altro non è che la parte più interna di esso, l’eiaculazione femminile, la salute del pavimento pelvico, un corretto approccio al sesso anale: sono tutte cose che iniziamo a scoprire solo ora, molto lentamente e attraverso canali di informazione “ufficiosi”.

Gli studi che ci è dato conoscere, ad oggi, così come qualsiasi altra ricerca scientifica, dai manichini per i test delle macchine alla metodologia con cui si effettua un massaggio cardiaco, sono basati sull’individuo di sesso maschile. Esiste un bias scientifico (provato e studiato) che considera l’uomo bianco l’essere universale, il resto altro da sé. Le uniche parti dei genitali femminili che suscitavano interesse negli scienziati, secoli fa (luminari vecchi, maschi,  bianchi ed eterosessuali), quelle con funzione riproduttiva chiaramente, sono state studiate su donne nere schiavizzate e torturate. Quella “cultura” porta ancora in sé il disprezzo per il corpo femminile, soprattutto se non conforme. Sono i nomi di dottori violenti con cui hanno battezzato le nostre ghiandole, le nostre viscere. Sono i preconcetti sulla fertilità, il peso, lo squirting, le sensazioni che proviamo che vengono messe in dubbio quando si tratta di mestruazioni, ormoni e attitudini che non sono reali. Le conoscenze sulla nostra sfera emotiva e sessuale provengono da ricerche esclusivamente maschili, che prima ci hanno definite “isteriche”, pazze e volubili (perché tutto girava intorno al mostruoso utero che ci portiamo dentro); poi, come Freud, hanno deciso che dovevamo per forza essere infantili se non raggiungevamo l’orgasmo con la penetrazione tramite il “sacro pene”.

Oggi sappiamo che la stimolazione può arrivare un po’ da ogni punto di vulva, vagina, ano, e qualsiasi altra zona erogena, che esistono tanti tipi diversi di orgasmo, che spesso l’educazione che ci obbligano a fare da sol* proviene da una pornografia fallocentrica (che non rappresenta la diversità e sfrutta anche le attrici) non corrispondente quasi mai ai nostri desideri e al sesso reale.

Ecco perché hai bisogno di un sex toy: per iniziare a conoscerti, ad amarti e a viziarti, prima che, se e solo se lo vorrai, tu lo faccia con chiunque altro.

In fondo, dobbiamo essere noi il nostro primo, grande e più importante rapporto. Durerà solo per tutta la vita.

Vibratore Lily luxury

Caratteristiche:

  • 2 motori
  • 10 livelli di vibrazione
  • Liscio e vellutato, in materiale flessibile
  • Facile da utilizzare
  • Colore: Rosa

Il vibratore Lily della collezione EasyToys è un vibratore in silicone setoso che stimola contemporaneamente il clitoride e il punto G con il suo design ricurvo. Il manico e lo stimolatore clitorideo sono entrambi flessibili per un comfort ottimale e per una perfetta adattabilità ad ogni corpo. Il vibratore Lily ha 2 potenti motori a ogni estremità, e ognuno ha 10 posizioni di vibrazioni diverse. Ogni posizione è facile da selezionare grazie ai pulsanti sul manico. Stai cercando il tuo primo vibratore? Allora il vibratore Lily di EasyToys è perfetto per te!

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Il consenso: ne sentiamo parlare spessissimo, soprattutto ultimamente, in seguito a diversi episodi di cronaca; ma sappiamo davvero cos’è?

All’apparenza sembra semplice, quasi scontato: qualsiasi pratica sessuale, se richiede la presenza di due o più persone per essere realizzata, può e deve accadere esclusivamente attraverso il consenso esplicito di tutte le parti coinvolte.

In sostanza: dal bacio alla penetrazione, e tutto quello che c’è in mezzo, dal sesso romantico in posizione missionaria al kinky, dal coniuge alla ragazza conosciuta in discoteca cinque minuti prima: ci divertiamo solo se si divertono tutt* i presenti.

Appare immediato, eppure non lo è. Negli ambienti della politica femminista, a partire dal #metoo, il concetto di “no means no”, no vuol dire no, si è trasformato in quello di “yes means yes”: sì vuol dire sì. Perché il consenso non è violato soltanto quando si dice chiaramente di no, ma anche quando si resta bloccat*, anche quando non si lanciano assolutamente segnali di partecipazione e godimento, e soprattutto quando non è ottenuto in maniera libera e/o consapevole. Ad esempio, una persona sotto effetto di alcol e/o droghe, o in un qualsiasi altro stato mentale alterato, non può acconsentire attivamente ad alcuna pratica sessuale. Se c’è uno squilibrio di potere, paura per la propria incolumità, necessità di accontentare l’altr* per qualsiasi motivo (paura di perderl*, pressioni, necessità lavorative etc.), allora non è possibile parlare di sesso libero e consapevole.

Spesso, quando si fa educazione sessuale, la domanda che viene posta più spesso agli operatori è: “Ma mica devo farmi firmare un contratto?”. Quindi, siccome siamo tutt* perfettamente consapevoli di quanto l’idea di fermarsi e chiedere a qualcun* di scrivere col sangue che vuole fare sesso con te distrugga abbastanza l’atmosfera del momento, abbiamo pensato di provare a trovare modi nuovi e più sensuali di assicurarci che tutte le parti coinvolte stiano bene e si stiano divertendo.

Innanzitutto, lo ripetiamo, il consenso deve essere libero, ottenuto senza alcun metodo coercitivo. L’unico motivo per fare sesso con qualcuno è perché hai voglia di fare sesso in quel momento, con quella persona. Non per dovere “coniugale”, non per dimostrazione d’amore, non per richiesta, non per ricatto, non per paura.

La persona che dà il consenso a qualsiasi pratica sessuale deve essere in grado di decidere liberamente. Se è in uno stato mentale alterato, per qualsiasi motivo, è semplice: con quella persona, in quel momento, non dovete farci sesso. Punto. Non è colpa sua se si è fidat* di voi al punto da perdere il controllo, semmai è un aggravante circa la vostra capacità di giudizio e il rispetto dell’altr*. Il sesso con una persona scarsamente cosciente è stupro.

Il consenso deve essere dato per ogni pratica, e non è valido per tutta la durata del rapporto, ma si può revocare in qualsiasi momento. Per essere sicur* che la persona di fronte a noi sia consapevole di ciò che stiamo facendo, ci sono vari modi che non interromperanno la magia del momento: possiamo chiedere, in modo più o meno sensuale, per esempio facendo un po’ di dirty talking, se l’altr* vorrebbe ricevere ad esempio una determinata cosa o meno. O possiamo arrivare alla pratica per gradi. In altre parole, pensiamo, che so, al sesso orale: potremmo giungerci partendo con baci dal collo in giù, controllando sempre se l’altra persona è a suo agio, ci sembra felice o eccitata; o, nel caso di un rapporto anale, magari iniziare con dei piccoli massaggi intorno all’area interessata, sempre appunto fermandoci per controllare i segnali dell’altr* e capire quanto è felice o coinvolt*. Perché ricordiamoci che per fare quello che vogliamo e pensare soltanto al nostro piacere esiste la masturbazione: quando il gioco è a due o più persone, è bene che giochino tutt*. Cambiare pratica senza il consenso dell’altr*, come passare dal sesso vaginale a quello anale senza preavviso, o rimuovere il preservativo non avendolo detto all* partner (il cosiddetto stealthing) è considerato (e in molti stati punibile come) una violenza sessuale. Nell’ultimo caso aggravata anche dalla possibilità di una gravidanza indesiderata e/o il contagio di malattie sessualmente trasmissibili.

Impariamo a fare sesso in maniera corretta e consapevole, anche solo per una notte, anche solo per un’ora.

E… perché non usare i nostri sex toys di coppia nel farlo?

Vibratore di coppia pair

  • Multifunzione
  • 2 motori
  • 3 velocità
  • 4 modelli
  • Impermeabile
  • ricaricabile
  • Colore: Rosa

Con questo vibratore unico per le coppie, sia tu che il tuo partner potrete godere di una meravigliosa stimolazione. Questo giocattolo multifunzione può essere utilizzato ad entrambe le estremità: Il lato rotondo può essere usato come masturbatore facendo scorrere l’anello attorno al pene e spostandolo lentamente su e giù. L’interno dell’anello è borchiato per un’ulteriore stimolazione. I due punti dell’anello possono anche essere utilizzati per la stimolazione precisa, ad esempio, del clitoride. L’altro lato del giocattolo è particolarmente adatto alla penetrazione, sia anale che vaginale. L’asta è a coste e presenta un design curvo, che consente di massaggiare correttamente il punto-G o la prostata. Entrambe le estremità hanno un motore separato che può essere azionato separatamente l’uno dall’altro. In questo modo, il vibratore può essere impostato esattamente come vuoi. Entrambi i motori hanno 7 impostazioni diverse, 3 velocità e 4 modalità. Il toy è totalmente impermeabile e può essere ricaricato con il cavo USB incluso.

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Il sesso non è solo penetrazione. Il sesso non è solo uomo e donna. Il sesso non è solo a due.

Siamo abituati a pensare alla vita sessuale ed affettiva come a un unico blocco. Immutabile nel corso del tempo. Eteronormata. Binaria.

In realtà, tutt* gli esseri umani sono complessi. A partire dalla tanto decantata “natura”; esiste infatti la possibilità di nascere con genitali “diversi”, o con entrambi (maschile e femminile); e, in generale, l’espressione di genere rappresenta l’insieme di tutte le caratteristiche fenotipiche, fisiche e ormonali, che vanno appunto a costituire il genere di appartenenza di un individuo alla nascita.

Può succedere che questo, nel corso della vita, non corrisponda però a quello con cui la persona si identifica a livello fisico e mentale. Ancora, ci si può pensare di entrambi i generi, o nessuno in particolare. Si può decidere di esprimere il genere di appartenenza, attraverso modifiche corporee o vestiario, oppure no, ma chiedere comunque di utilizzare i pronomi corretti.

Nelle culture antiche sono sempre esistiti individui agender o che si identificavano con un sesso diverso da quello assegnato alla nascita, e in molti casi venivano (e vengono ancora) venerati spiritualmente. È con l’avvento della proprietà privata e il conseguente patriarcato che è stato necessario ingabbiare la donna per assicurarsi la discendenza dei figli, e i ruoli di genere sono diventati così rigidamente definiti.

Esiste poi l’orientamento sessuale, cioè cosa ci attrae o non attrae sessualmente. E quello romantico. Posso non volere sesso e/o amore dalle persone, preferendo focalizzarmi su altro (ma avendo comunque desiderio sessuale quando sono da sol*), oppure amare più persone contemporaneamente.

Posso avere dei fetish, come il bdsm, la dominazione, o una passione particolare per alcune parti del corpo.

Posso volere relazioni, o non volerne affatto. Posso realizzarmi attraverso la genitorialità: presto, tardi, mai.

È importante ricordarsi sempre che tutte le discriminazioni di genere e orientamento sessuale sono estremamente nocive e dannose. Anche ad un livello più subdolo e silenzioso del classico insulto verbale o della violenza fisica: nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, all’interno di tutte quelle microaggressioni costanti che chi è “diverso” rispetto alla norma arbitrariamente costruita è costretto a subire anche quando non fanno notizia. Per questo è importante informarsi, educarsi e combattere ogni giorno contro oppressioni che riguardano tutt* noi. Perché una società che discrimina è pericolosa e malata. Ed è il momento di combatterla.

Il punto poi è che non c’è limite a quello che si può sperimentare e comprendere, di sé stessi e degli altri. Abbiamo infinite possibilità davanti a noi, una vita per sfruttarle e conoscere ogni centimetro cubo di noi stess*. Sfruttiamolo e facciamoci questo autoregalo incredibile. Perché essere finalmente autentic* è la droga più potente al mondo.

Egg sex toy

  • Disponibile in vari colori
  • Con telecomando
  • Funziona fino a 20 metri
  • 10 intensità di vibrazione
  • Adatto ai preliminari
  • Colore: Nero

Porta i preliminari ad un livello superiore con questo sensazionale uovo vibrante. Fai impazzire il tuo partner con un divertente sex toy dominante. Fai del telecomando il tuo migliore amico e avrai il pieno controllo sull’orgasmo dell’altr* attraverso dieci modalità di vibrazione.

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Anche gli uomini provano emozioni. Anche gli uomini piangono. Anche gli uomini hanno il diritto di essere fragili.

La mascolinità tossica, ovvero l’insieme di norme sociali, atteggiamenti e mentalità che vedono l’uomo come perennemente forte, virile e pronto all’azione (sessuale e non) sono un problema per tutta la società, non solo per i diretti interessati.

Se infatti da una parte crea un’incapacità gigante di chiedere aiuto esprimendo sentimenti e sensazioni profonde, e quindi un estremo dolore negli individui di sesso maschile (che purtroppo corrono un rischio di suicidio ed autolesionismo di quasi il 50% in più rispetto alle donne), dall’altra contribuiscono anche a rinforzare comportamenti nocivi e pericolosi che vanno ad alimentare la cultura dello stupro.

VIOLENZA SESSUALE

Per cultura dello stupro intendiamo, anche qui, un complesso di comportamenti stereotipati e mentalità che normalizzano ed incoraggiano, indirettamente ma attivamente, la violenza sessuale nei confronti degli individui di sesso femminile.

Pensiamo soltanto alle cosiddette chiacchiere da spogliatoio, ovvero il modo in cui parliamo delle donne quando non sono presenti. O al “revenge porn” (condivisione online di materiale privato in maniera non consensuale), che è un termine sbagliato perché non ha niente a che vedere né con la vendetta né con il porno. Pensiamo alle molestie per strada, o alla normalizzazione delle battute sullo stupro. O ancora appunto alla stessa mentalità per cui quasi la metà degli italiani ha risposto che se lo vuole davvero una donna può sottrarsi alla violenza sessuale (dati Istat 2018).

Azioni e idee stereotipate che da una parte colpevolizzano la donna e i suoi desideri sessuali e dall’altra enfatizzano quelli maschili, che sono, secondo questo modo di pensare, irrefrenabili e insaziabili. Ma lo stupro non è mai sesso, semmai è dominio. Semmai è potere.

Ed è quindi importante capire che non c’è nessuna differenza di desiderio tra maschi e femmine. Non basata sul genere, perlomeno, ma propria dei singoli individui. Che stereotipi come “le donne lo fanno solo per amore” o “l’uomo è cacciatore” incoraggiano la violenza sessuale creando non solo la classica divisione fra “sante e puttane” (e dicendo indirettamente che le seconde sono punibili e sacrificabili) ma anche false percezioni come quella dello stupro che è una conseguenza dell’”incontenibile” desiderio maschile.

Non esiste niente di tutto ciò. Non è una minigonna, non lo è mai stata e mai lo sarà.

Gli uomini stuprano esclusivamente perché possono. È prevaricazione. È odio. E il sesso è una cosa bellissima e sana, da non confondere mai con niente di tutto questo.

Educare bambini e bambine alla parità, al rispetto dell’altro e dei propri sentimenti e bisogni, con la stessa possibilità di piangere, esprimere emozioni e sbucciarsi le ginocchia, vuol dire crescere futuri cittadini felici e sicuri, per sé stess* e per gl* altr*. E questo fa bene ad ogni genere. Questo guarisce una società intera.

Inoltre, penso sia fondamentale, continuando a parlare di un’educazione all’intimità completa e davvero utile, fornire anche agli uomini etero cis quell’accesso alle risorse di cui sopra. Perché appunto i ragazzi non possono educarsi sul porno e basta, e non possono parlare fra di loro solo quando si tratta di narrare gesta e prestazioni. O di violenza verbale nei confronti delle donne.

Delle nozioni più moderne e necessarie sull’affettività, sulla sessualità reale, sulla possibilità di raccontare e vivere le proprie emozioni, positive o negative che siano, risultano in questo momento storico di un’importanza epocale, anche per gli uomini.

Perché una vera parità passa attraverso la possibilità di scardinare stereotipi binari, concetti obsoleti come “i veri uomini fanno questo, le donne quest’altro”, affinché ogni essere umano su questa terra possa sentirsi liber* di sperimentare, crescere, evolvere nella versione che sogna di sé stess*.

Mini vibratore wand

  • Mini vibratore di lusso
  • 18 modi di vibrazione
  • USB ricaricabile
  • Collo flessibile
  • Impermeabile
  • Potenti vibrazioni
  • Colore: Nero

Dopo averlo provato una volta, non vorrai mai più fare a meno di questo mini vibratore bacchetta magica di lusso! Grazie al suo pratico formato, puoi portarlo facilmente con te ovunque tu voglia. Utilizza il cavo USB in dotazione per ricaricare facilmente il vibratore. Ha ben 18 diverse modalità di vibrazione che puoi impostare tramite i pulsanti sul manico. Così puoi scegliere facilmente le tue posizioni preferite, e il vibratore farà solo quello che vuoi tu.

Spero che queste piccole riflessioni possano tornarti utili. Spero che tu possa divertirti con il tuo nuovo sex toy, da sol* e/o in compagnia. Spero che questo articolo possa essere per te un punto di partenza da cui iniziare ad esplorare sessualità ed affettività, nel rispetto degli altr* ma anche di te stess*.

In fondo, è stato un piacere.

Benedetta.

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