Storia erotica – Cameriere su ordinazione

erotic story

La storia inizia in modo relativamente innocente in un piccolo ristorante. Innocente non rimane tale per molto tempo, però, quando l’occhio di lei cade sul cameriere!

Cameriere su ordinazione

Mentre sono in piena conversazione con Susanna, un cameriere si presenta al nostro tavolo. Siamo sedute in un piccolo ristorante sotto il Duomo di Utrecht. Lo guardo alla sua domanda su cosa voglio bere. È come se un fulmine mi colpisce in testa. I suoi occhi sono di un azzurro brillante, i suoi capelli biondi fluttuano sulla sua testa rotonda. La barba lunga di pochi giorni gli conferisce un aspetto duro e selvaggio. Sento le guance diventare rosse, ma non so perché. Balbetto. Cosa voglio bere? Ripropongo la domanda. Lui annuisce e sorride. I miei occhi sembrano incatenati ai suoi. Mentre gioco con la spallina del reggiseno, vorrei rispondere: “Fammi un bel ditalino, per favore”, ma faccio appena in tempo a ingoiare le parole.

La mia amica si mette a ridere, vedendo come sto lottando con me stessa. “Una té freddo per favore”, dico rapidamente. Mentre digita la nostra ordinazione, mi fa l’occhiolino e se ne va. Una calda ondata di eccitazione si fa strada nel mio corpo. Guardo la mia amica con aria interrogativa. “Chi cazzo è questo?”. Lei si mette a ridere ancora più forte. Quando il cameriere torna con l’ordinazione, sento di nuovo lo stesso lampo attraversarmi il corpo. Ora raggiunge anche la mia figa. Cosa mi sta facendo questo tizio? Sono dannatamente eccitata… all’improvviso… dal nulla. Susanna si sta divertendo moltissimo, ma io invece sono seria. Lo voglio. Voglio sentire il suo corpo nudo contro il mio. Voglio sentire il suo palo duro che scivola dolcemente nella mia figa stretta e calda. Voglio scoparlo, duro e profondo, veloce e lento. Voglio sentire le sue dita dentro di me, mentre sono in ginocchio

, fino a quando non sentirò il suo arnese scorrere tra le mie gambe. La mia amica mi fa uscire dal sogno erotico. “Dai,bevi il tuo té, andiamo avanti”, mi dice.

Senza rispondere, estraggo il mio biglietto da visita dalla custodia del telefono e lo nascondo sotto il bicchiere vuoto.La mia amica paga al bar. Guardo indietro, dritto negli occhi scintillanti del cameriere. Ho visto bene o sto immaginando che mi fa l’occhiolino ancora una volta? Con le gambe deboli, seguo Susanna. Il cuore mi batte in gola. La mia cara amica mi afferra per un braccio e mi trascina nel trambusto della città. Senza preavviso, mi spinge in un negozio di lingerie e mi dice stuzzicante: “Vieni, scegliamo un completino, così un giorno potrai avere un’avventura selvaggia con il signor cameriere”. Mi mette in mano un completino sexy rosso sangue e mi guida verso il camerino. Sospiro e provo il reggiseno di pizzo morbido.

Tirando su il perizoma, mi tocco la figa con l’indice, che è bagnatissima! “Grrr cosa mi sta facendo quel cameriere del cazzo…”. “, sospiro. Il mio telefono squilla. “Rispondi tu”, dico alla mia amica, mentre lotto con il mio reggiseno rosso. Una commessa è entrata nel camerino. Mi tocca le tette troppo spesso. Un centinaio di volte dice che la mia scollatura è così meravigliosa con questo completo. E per finire, tocca anche il mio culo con entrambi le mani , lo spinge verso l’alto e dice: “Ti sta benissimo!”.

Sento la mia amica che parla al telefono nel negozio. Non riesco a capirla. Entra nel camerino. “Era tua madre, mi ha chiesto se pupi prendere delle camicie nere taglia M per lei. Vuoi prendere questo?”, mi indica il completo rosso. “Perché non lo tieni addosso!”. Ah, che mi importa, faccio come dice lei, pago ed esco dal negozio. Chiacchieriamo e ridiamo. All’improvviso mi conduce in un portico. “Cosa stai facendo?” Chiedo leggermente irritata. “Andiamo a dare un’occhiata qui”, dice con decisione. Non so dove siamo e cosa stia facendo. Mi tira con sé e suona un campanello. “Susanna , cosa stai facendo?”. Sento un rumore che indica che la porta si sta aprendo.

La mia amica mi spinge dentro. “Scale,piano alto, prima porta a destra. Ti vengo a prendere tra un’ora. Ciao!” “Dannazione, cosa stai facendo?”, le grido dietro, ma se n’è già andata. Impreco tra me e me. Cosa ci faccio qui, cos’è questo, questa mia amica è davvero ritardata! Alzo lo sguardo. Sospiro. Perché faccio ancora quello che dice lei? La porta è socchiusa. La apro con cautela. Il cuore mi batte in gola. Guardando il corridoio, mi corpo la bocca con le mani dalla sorpresa. Con nonchalance, appoggiato allo stipite della porta, c’è LUI. Una camicia bianca con scollo a V stringe i muscoli delle braccia e del petto. Indossa jeans blu con una cintura abbinata. I calzini non li indossa. È il cameriere del pub in cui siamo state stamattina. Rimango piantata al pavimento. Immediatamente mi fa di nuovo lo stesso effetto. Mi sento davvero male per l’eccitazione. Si avvicina a me, cerco di dire qualcosa, ma lui preme subito le sue labbra calde sulle mie. Un tuono, un lampo, scintille, fuochi d’artificio, qualsiasi cosa possa scoppiare si fa sentire nella mia testa incandescente. L’eccitazione mi attraversa il corpo. A velocità record, dalla testa ai piedi , dal clitoride gonfio ai capezzoli duri come la roccia. Sto per esplodere. Quando lui – come si chiama? – mi tocca il clitoride vengo, ne sono certa.

Abilmente, mi toglie la camicia. Guarda i miei seni rotondi, avvolti nel più morbido pizzo rosso sangue che esista. A giudicare dal suo sguardo, gli piace quello che vede. Mi spinge contro il muro, liberando i miei seni. Appoggia le labbra sul mio capezzolo e lo succhia con forza. Un gemito mi sfugge dalla bocca. Due grandi mani mi stringono i seni con forza, premendo contro il muro, non posso muovermi e la sensazione è fantastica. Sento una mano scivolare giù, dentro gli slip. Sento che appoggia il pollice sul mio clitoride e spinge due dita dentro di me. Le mie gambe si ammorbidiscono,apro leggermente le ginocchia in modo che le sue dita scavino un po’ di più nella mia figa. Sento che sto per venire,di già. “Non fermarti, sto per venire”, sussurro, per poi lasciare che un urlo si diffonda in casa sua. Mi porta in una camera e mi stende su un grande letto. Si sdraia accanto a me. Mi viene voglia di succhiarglielo. Gli sbottono i jeans. Il suo cazzo duro spunta invitante dalla patta.

È enorme! Lo guardo, cercando di vedere nei suoi occhi cosa vuole. Sembrano desiderosi. Mi chino sulla sua asta e la succhio direttamente in bocca. Lo assaggio, mi piace il suo sapore. Con la mano destra lo masturbo, con la sinistra cerco le sue palle lisce. È accuratamente rasato, mi piace. Infila la punta tra le mie labbra piene e con la lingua giro intorno al suo glande umido. La spingo nel suo buco, voglio esplorare ogni millimetro del suo cazzo divino. Appoggio le labbra socchiuse sulla punta e succhio un pó di sperma dal suo buco mentre continuo a masturbarlo ed a massaggiargli le palle.

Lo lecco e lascio che la mia lingua scivoli lungo la sua asta fino alle palle.

Ne assaggio ogni centimetro. È caldo, delizioso, liscio e alternativamente morbido e duro. Spingo il naso sotto le sue palle e le sposto verso l’alto. Anche lui ha un profumo divino. Gli lecco il buco del culo. Lui geme, io lo guardo. I suoi occhi brillanti si alzano e poi si chiudono.lo masturbo e lecco il suo buco stretto finché non è bello umido. Ci metto un dito, che scivola dentro da solo. Le mie labbra si posano di nuovo sul suo glande. Succhio, il suo enorme cazzo fino a che  scompare nella mia bocca e nella mia gola. Lo prendo più in fondo che posso.

Lui preme la mia testa un po’ di più, facendo automaticamente scivolare il mio dito un po’ più dentro il culo. La saliva gli cola giù per le palle. Prendendo fiato, vedo che mi guarda con desiderio. Mi gira sulla schiena, scosta le mie mutandine nuove di zecca e con una sola spinta spinge il suo cazzo nella mia fica stretta. Mi viene naturale, la mia fica è diventata fradicia per via di quel dito, e del pompino appena fatto. Spinge a fondo, io tiro su le ginocchia. Vedo apparire perle di sudore sul suo corpo muscoloso ed abbronzato dal sole. I nostri sguardi rimangono impigliati l’uno nell’altro finché lui non si sdraia sopra di me. Mette la bocca sul mio collo, lo sento tremare. Gemendo, schizza il suo seme caldo dentro di me. Tutta la mia eccitazione si mescola alla sua.

Per un attimo rimaniamo sdraiati. L’odore del suo dopobarb ggggggga e del suo sesso aleggia nella stanza. All’improvviso, il campanello della porta ci spaventa. Cazzo”, dice. Rivestiti, deve essere la tua amica”. Faccio come dice. Gli do un bacio e me ne vado. Sulla porta, Susanna è in piedi con un grande sorriso. “Allora,le é piaciuto il servizio del suo cameriere signora?Vuole fare un altro ordine?”, e mi conduce per il braccio a giro per Utrecht. E io… Sto camminando sulle nuvole. Con la fica bagnata.

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